dal giornale "il Tirreno" del 20 novembre 2001

«Non si vuole collocare la fiaccola della memoria»

«Mi resta proprio difficile capire, perché non si voglia ancora, a distanza di così tanto tempo, realizzare la fiaccola della memoria, da mantenere sempre accesa all'interno del paese di Sant'Anna di Stazzema!».
A parlare così è Angelo Berretti, a nome anche di altri 600 firmatari, che hanno inviato l'ennesima petizione in tal senso ai sindaci della Versilia e all'Associazione vittime civili di guerra di Lucca.
«Il 12 agosto del 1944 il fuoco distrusse tutto il paese e i suoi abitanti - racconta non senza commozione Berretti - e io, assieme a tanti altri, sono anni che mi sto battendo, perché in questo paese dell'Alta Versilia venga collocata una lampada della memoria, proprio nella piazza della chiesa, e sopra il ceppo marmoreo che testimonia il punto estremo dell'eccidio, o in alternativa al sacrario di Colle di Cava.
La spesa è minima, e quindi non ritengo sia un problema economico, ma credo che il valore simbolico di tenere sempre accesa questa lampada sia veramente molto grande.
Questa iniziativa, di cui si parla da tempo, oltre tutto non è un'iniziativa individuale, ma è il desiderio di tante persone, più di 600, che hanno firmato l'appello; si tratta di superstiti e familiari delle vittime.
Da anni siamo inascoltati in questo intento e personalmente ormai lo vedo come un dovere, in quanto la sera stessa del 12 agosto del 1944, con il calare della notte e in compagnia di mio padre e di mia madre, ebbi modo di attraversare la piazza della chiesa di Sant'Anna, dove c'erano i cadaveri ammassati e il fuoco che lentamente li stava ancora divorando: le fiamme illuminavano la piazza, già popolata dai familiari delle vittime in preda al pianto e che stavano osservando addolorate».
Questo è quanto accaduto, e la fiaccola della memoria è il minimo - ha concluso Berretti - che si possa fare, per ricordare questo orrendo massacro».

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