martedì 13 agosto 2002

Strage di S. Anna, l'amarezza del sindaco

«Nessun politico è venuto? Ne prendo atto»

Lorenzoni: «Essere qui sarebbe stato un forte gesto simbolico»

(donatella francesconi)

«Prendo atto dell'assenza dei politici nazionali» dice il sindaco Gian Piero Lorenzoni al termine delle celebrazioni per la cinquantottesima ricorrenza della strage nazifascista che causò la morte di oltre 500 persone tra donne, anziani e bambini: «Per settembre c'è già l'impegno di una visita del presidente della Camera, Casini - continua il sindaco di Stazzema - ma sarà una cosa inevitabilmente diversa».
Per lo stesso periodo è attesa anche la decisione del Senato sull'istituzione della commissione d'inchiesta relativa al cosiddetto "armadio della vergogna" dove, dalla fine della guerra a due anni fa sono stati nascosti 695 fascicoli relativi alle stragi che hanno insanguinato l'Italia nel periodo della seconda guerra mondiale: «Sant'Anna è un simbolo - conclude il sindaco Lorenzoni - e il suo Parco della pace è un messaggio per il mondo intero.
Io credo che sia un dovere civico essere qui nel giorno di una memoria che continua a chiamare giustizia». Memoria e giustizia, due necessità per S'Anna che non possono essere disgiunte - ha detto il sindaco Lorenzoni nel suo intervento - «anche se a Sant'Anna, purtroppo, non è andata proprio così perchè la giustizia è stata colpevolmente negata per responsabilità dello Stato. Un atto, quello dell'occultamento dei fascicoli, contro la giustizia ma anche contro la storia». Lorenzoni ha ricordato l'approvazione alla Camera, praticamente all'unanimità, della proposta di commissione d'inchiesta e si è augurato che si arrivi alla decisione definitiva nei tempi fissati.
Al comune di Sant'Anna, nella giornata della ricorrenza della strage, sono arrivati i messaggi del presidente della Repubblica Ciampi, della Camera Casini, del Senato Pera, della Commissione europea Prodi, del ministro della difesa Martino, del presidente della Corte costituzionale Ruperti.
Il cielo minaccia pioggia ma risparmia la cerimonia e sulle note di "Bella ciao" qualcuno tra i più anziani, lasciando il sagrato dell'ossario, commenta amaro: «Non c'era nessuno».


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