il sindaco di S.Anna di Stazzema su Rinascita: a cosa serve ricordare? Nessuno deve vedersi negati la vita, la dignità, la pace
Su La Rinascita, settimanale dei Comunisti italiani, in edicola venerdì 31 gennaio, è pubblicato un articolo del sindaco di S.Anna di Stazzema, Gian Piero Lorenzoni inerente la giornata della memoria.
"Un'intera giornata - afferma Lorenzoni, - è dedicata alla memoria dell'olocausto".
"Così, infatti, "la Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah, le leggi razziali, le persecuzione italiana dei cittadini ebrei…" (L. 20 luglio 2000 n. 211).
"Il termine Shoah", che "vuol dire "tempesta devastante", "trova il suo fondamento nella folle e calcolatrice ideologia nazista del Terzo Reich che, con la collaborazione di governi e movimenti politici di altri stati europei, teorizzò una filosofia sulle razze pure ed impure per passare poi ai fatti, alla soluzione finale, rivolta a neutralizzare completamente l'etnia semitica, a "liberare l'umanità dall'infezione ebraica"".
Stupisce la "radicalità e scientificità nei metodi adottati, rivolti alla sistematica uccisione dell'intera popolazione ebraica.
Un progetto diabolico… eppure umano".
"A cosa serve ricordare? - si domanda Lorenzoni.
- "Non basta ripercorrere la storia, ricordare i fatti, anche i più tristi e raccapriccianti, se poi non segue un'altra imprescindibile fase: la presa di coscienza di valori innati che nessuno ha diritto di negare né di vedersi negati, quali la vita, il rispetto, la dignità, la pace, fili conduttori della giustizia, ricchezza di ogni popolo senza limiti spaziali né temporali".
"La memoria quindi serve a ricordare tale imprescindibilità di valori e a farne un modello educativo per le nuove generazioni".
"Dire no all'Olocausto - continua Lorenzoni - significa dire no alle leggi razziali emanate durante il regime fascista e dire no a chi le ha sostenute o comunque non contrastate, significa dire no alla guerra perché ricordare l'Olocausto è ricordare la seconda guerra mondiale nel cui contesto si inserisce questa vergognosa fetta della storia dell'Italia e dell'Europa ufficialmente e concretamente antisemita".
"Nel giorno della memoria - prosegue il sindaco - il ricordo si estende anche a tutti gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia e la morte e si ricordano coloro che si sono opposti al progetto di sterminio mettendo a rischio la loro stessa vita.
Sant'Anna di Stazzema, con i suoi 560 trucidati dalla ferocia nazifascista, ha in eredità la storia e la memoria di quel tragico 12 agosto del 1944, una memoria che oggi trova maggiore spessore e concretezza nell'impegno a diffondere una cultura di pace e solidarietà tra i popoli, un impegno concreto su cui sorge e vive il Parco nazionale della pace".
"E' attraverso le manifestazioni, i dibattiti, i convegni, il racconto della storia stessa di Sant'Anna che si materializza la volontà ed il dovere di educare alla pace in una società che erige ancora potenziali conflitti di civiltà, attivando scenari di guerra e innescando logiche di esclusione ed emarginazione anziché posizioni di solidarietà e coesione".
"E non c'è anacronismo né deve esistere indifferenza - conclude Lorenzoni - di fronte alle aberrazioni dei totalitarismi e dei poteri sopraffattori della libertà, della dignità, della vita di ogni popolo, di ogni uomo".

Roma, 30 gennaio 2003
 

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