dal giornale "La Nazione" del 14 agosto 2001

S. Anna, prove di pace mediorentale

Hebron stringe la mano a Gerusalemme.
I giovani ebrei fianco a fianco con i coetanei palestinesi, Sant'Anna sarà il luogo deputato a sperimentare un esperimento di pace insieme a dieci studentiitaliani di Pisa e Torino.
«Risolvere i conflitti attraverso il dialogo e la nonviolenza».
E' lo slogan della VI edizione del Campo di Educazione alla Pace, in programma a Pietrasanta e a Sant'Anna di Stazzema dal 20 al 29 agosto e promosso dal comune di Stazzema, dal Comitato per le onoranze ai martiri di S.Anna e dal Gruppo Franz Jägerstätter per la nonviolenza di Pisa.
Si tratta di un incontro annuale, ideato da don Roberto Filippini, direttore del Seminario della Diocesi di Pisa.
Quest'anno si parlerà della grave situazione in Medio Oriente ed è il motivo per cui il gruppo di studenti universitari tra i 20 e 25 anni, sarà composto da dieci israeliani, dieci palestinesi e dieci italiani, scelti dalle Università di Gerusalemme, Hebron, Pisa e Torino.
«Affronteremo il tema con i protagonisti di questi eventi — spiega Enio Mancini, responsabile del Museo della Resistenza di S.Anna —.
Questi trenta ragazzi passeranno dieci giorni insieme per sviluppare un rapporto improntato sulla pace come elemento essenziale dei popoli.
In particolare, i docenti che accompagneranno i ragazzi avranno un ruolo fondamentale di mediatori e cercheranno di esorcizzare la violenza partendo dalle esperienze personali».
I docenti coinvolti sono Noah Salameh dell'Università di Hebron, Edy Kauffmann di Gerusalemme, Giovanni Salio dell'Università di Torino e Giorgio Gallo dell'Università di Pisa.
«Abbiamo scelto S.Anna per la sua tragica esperienza storica e, soprattutto, perché da oggi è Parco Nazionale della Pace — continua Mancini —.
Il campo che abbiamo organizzato è infatti la prima iniziativa internazionale svolta all'interno del progetto del Parco e nel calendario di iniziative dei progetti Porto Franco e Campus Versilia, tant'è che il prossimo anno contiamo di ripetere l'esperienza insieme a dei ragazzi tedeschi».
 
Daniele Masseglia

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