SANT'ANNA - Inverno 1944 nei boschi

rossella battista

Inverno 1944 nei boschi intorno a Sant'Anna si sparpagliano i soldati della Divisione Buffalo.
Sono tutti neri (è la loro caratteristica fin dal lontano 1846 quando nacquero per combattere i Comanchi) e per questo non sarà facile socializzare con i pochi sopravvissuti del luogo.
James Mc Bride, celebrato autore americano de Il Colore dell'acqua (solo degli stati UNiti ha ventuto più di un milione di copie) torna a raccontare storie intime con un romanzo che prende spunto dall'eccidio: «Miracolo a Sant'Anna» (ed. Rizzoli).
La storia, nei boschi di Bornacchi, ruota intorno a quattro soldati americani al seguito del generale Mark Clark, al comandante partigiano Peppi, ma anche a quei soldati tedeschi omessi spesso dagli storici che però Mc Bride ne ricorda il coraggio avuto nel rifiuto a partecipare il massacro ordinato da Albert Kesselring.
Ma l'attenzione di Mc Bride si sofferma sull'amicizia spontanea che nasce tra un soldato giunto dal sud degli Stati Uniti, grande, grosso e parecchio ignorante e il piccolo Angelo, un bambino di sei anni che perde la memoria dopo aver assistito inerme al massacro di Sant'Anna.
«Entrambi - dice Mc Bride - sono innocenti, anime pure che pur non avendo alcunché in comune riescono a trovarsi».
E' il miracolo dell'amicizia e dei sentimenti profondi quello a cui fa riferimento l'autore nipote di uno dei soldati della divisione Buffalo che rimase affascinato dai racconti di guerra.
E il suo è un racconto crudo sulle atrocità, dolcissimo sui rapporti umani.


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