dal sito de La Nazione.it 01 maggio 2002


Stazzema, complici italiani

Brusii sommessi, ingoiati per anni, dubbi e certezze sottaciuti e affidati spesso solo a rapide occhiate: c'erano anche degli italiani, degli esperti del posto, ad aiutare i nazisti nel massacro? C'erano.
Lo raccontano da 58 anni i testimoni che oltre al massacro sopravvivono al tempo.
E si legge anche nell'ultima lettera delle autorità alleate del 14 agosto del '47.
E ora l'onorevole Carlo Carli (Ds) ha raccolto telegrammi, lettere, richieste di sindaci e politici che fin dall'indomani della Liberazione chiedevano di far luce sul perché dell'eccidio, che davano nomi e cognomi di testimoni preziosi che a loro volta avrebbero potuto smascherare gli italiani che aiutarono i nazisti.
E che chiedevano, più che altro, di interrogare i tedeschi che avevano partecipato al massacro perché solo loro potevano dire esattamente chi e quali italiani vi avevano partecipato.
«Sant'Anna di Stazzema, un eccidio senza colpevoli» è il fascicolo che raccoglie i documenti inviati ora alla procura militare di Spezia che indaga sulle stragi naziste e a Silvio Berlusconi, in veste di ministro degli esteri ad interim.
Ma nel dossier Carli c'è anche dell'altro.
Come quelle richieste inevase e quei solleciti rimasti lettera morta di sindaci e comitati di cittadini che chiedevano di far inserire nell'inchiesta sul processo a Kesserling, del marzo del '47, istruito dalla Corte britannica a Venezia, anche il massacro di 560 tra bambini, donne e anziani a Sant'Anna.
Ma c'è anche la richiesta di riaprire quello che passa per essere l'«armadio della vergogna», scoperto solo durante il processo a Priepke e che conterrebbe molte verità sulle stragi naziste dimenticate.
Tant'è che nella passata legislatura la commissione giustizia della Camera deliberò un'indagine conoscitiva sull'archiviazione dei 695 fascicoli, contenenti denunce di crimini nazifascisti commessi nel corso della seconda guerra mondiale e che causò 15mila vittime.
Di tutti quegli eccidi (Sant'anna, Roccaraso, Gubbio, Capistrello, Turchino, Benedicta, piazzale Loreto, solo due Marzabotto e Ardeatine arrivarono a processo.
Ed è per questo che Carli, insieme a una sessantina di deputati, ha sottoscritto una proposta di legge per istituire una Commissione d'inchiesta parlamentare sulle cause dell'occultamento dei fascicoli relativi ai crimini nazifascisti.
E che in virtù dell'inchiesta avviata dalla Germania potrebbero ora trovare i responsabili.
Il paradosso di Sant'Anna starebbe proprio nell'assenza di motivazione per il massacro: il paese di 300 persone contava al tempo quasi mille abitanti, per lo più sfollati da Pietrasanta e da altre città italiane.
C'è chi accenna al fatto che era corsa voce che lì c'erano dei partigiani, altri parlano anche di un malinteso coi partigiani che avrebbero promesso (senza poi darla) tutela alla popolazione e chi invece si limita a dire, come si legge in un documento del Comitato di Sant'Anna del '47, che il massacro fu solo di «poveri innocenti e infermi, perché i più giovani erano fuggiti alla macchia».

r. batt.


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